Ciao a tutti, volevo sfruttare l'opportunità di questo blog per condividere con voi un pensiero sulla proposta di insegnamento dell'islam a scuola.
Trovo che questa proposta bipartisan Fini-D’Alema ci porti fuori strada.
L’obiettivo palese è quello del pluralismo religioso. Quello sotteso è il controllo dell’insegnamento dell’Islam – per limitare gli imam fai-da-te.
Obiettivi condivisibili, ma dove porteranno?
Sicuramente a mettere una bandierina sull’insegnamento confessionale delle religioni: per scongiurare la trasformazione dell’ora di religione in qualcos’altro, si accetta l’insegnamento confessionale dell’Islam. Una partita di difesa insomma: non importa insegnare il cristianesimo ai bimbi stranieri, né che i nostri figli imparino qualcosa sulla religione dei loro amichetti: l’importante è che lo conoscano gli italiani (ma poi, perché non un’ora di religione evangelica? E Islam: sciita o sunnita?).
Si seppellisce lo studio comparato delle religioni, che crea integrazione e conoscenza reciproche: ognuno nel suo mondo insomma, ma nella stessa aula.
Ovviamente tutto IMHO.
Pace, Shalom e Salam,
Roberto Polli
Io toglierei l'insegnamento della religione nelle scuole. Ci sono i luoghi di culto, per quello.
RispondiEliminaL'Ateo in libreria (5/2009), bisettimanale dell'UAAR, è monografico su "Multiculturalismo o multiconfessionalismo?". Non facciamo confusione Cultura è diverso da Religione. E' sulla questione dei simboli e dell'insegnamento che affilano le spade i fondamentalismi. Uno Stato Laico, multiculturale, deve garantire Tutti in cambio della rinuncia di Ognuno all'imposizione/esibizione dei propri dogmi. Io non avevo bisogno di una carta di identità o di un codice fiscale, ma per vivere in questa società ho accettato a rinunciare ad una parte della mia libertà. Crocefissi e veli restino nei templi che la democrazia è il tempio di Tutti.
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